<<Cita e taci>>
V. Natarelli
In questo libro vi spiegherò perché non sono un mostro crudele, uno
stronzo viziato o un assassino di bambini, ma tutte queste cose assieme e
altre ancora.
Attenzione:
Questo libro non sarà giudicato da voi, sarà lui a giudicarvi.
Questo libro non rappresenta la realtà, ma la costruisce a vostre spese.
Questo non è un libro fatto per essere letto, ma è una penna per scrivere
cose terribili, e la carta siete voi.
Questo non è un libro. E’ libello, calunnia, diffamazione...
Questo è un libro che scommette contro di voi.
Questo libro è un viatico, un pamphlet gnostico, un’idea imprenditoriale,
e lo è unificando splendidamente le tre cose.
Questo è un libro contro le differenze, contro i dualismi che generano
discordie, e la pace che propone è tutta da scoprire.
Con questo libro intendo distruggervi, ma non pensiate di cavarvela con
qualche tentato suicidio ed una prescrizione di psicofarmaci. Non
crediate si tratti di lasciare il lavoro e diventare ecoterroristi: qui si fa
davvero, davvero sul serio.
O Beoni illustrissimi, e voi Impestati pregiatissimi (poiché a voi non ad
altri dedico i miei scritti): questo non è un libro, ma i mostri esistono e
verranno di notte a prendervi.
In questi testi, attraverso tecniche di comunicazione non convenzionale,
cercherò di far espandere dentro di voi quel tumore che i sanculotti
chiamano <<nichilismo>>.
<< Nichilismo >> è un ottimo family brand, un azzeccato headline.
Io proverò ad avvicinarlo a voi il più possibile, fino a farvi sentire la
sagoma degli esplosivi sotto la sua giacca di Prada. Questo libro è il
malefico chaperon che vi introdurrà nell’era nichilista, e con un calcio vi
spingerà oltre.
Ho scritto questo libro per estorcere due lire a voi borghesi. Le mie rime
suonano l’assonanza delle monete e l’inflessione scivola lungo la linea
del ventre di profilo. Non sono nemmeno un ingordo: in questi tempi
con più premi letterari che lettori, io mi accontento di un penny a linea.
Queste pagine sono un mucchio di stronzate scritte per coprire il vuoto
dei miei pensieri. Le mie tesi sono buttate lì a caso, per gioco, sono
accostate per pura musicalità. Non ho scritto un vero libro, ma ho
portato le parole e le frasi per farvelo credere.
Io non sono un vero nichilista. Io sono un nichilista dalla cintola in su.
Sono un nichilista da salotto o da balera. Recito il ruolo dell’eccentrico
di regime, del sovversivo di corte. Io sono un integrato, perché i posti da
apocalittici erano già tutti occupati. Sono nichilista perché la tv non mi
ha insegnato di meglio.
Nulla si inventa mai, si può solo rubare con più o meno eleganza.
Il contenuto è la forma dell’obsolescenza.
<<Nuovo>>, diceva qualcuno, <<è solo il senso della corrente che
trascina le banalità>>.
Io non voglio dire nulla. Il mio non vuole essere un libro in più ma un
libro in meno.
Ciò che voglio è solo andarmene sbattendo la porta.
E questo libro è fatto a forma di porta. E queste parole sono il mio
sbatterla.
Sindrome Mallarmè
<<Non si fa altro che scribacchiare>>
Duca di Gloucester
Perché leggi questo libro?
Il motivo è uno solo: perché non ti basti.
L’umanità ha bisogno di libri, di storie, perché non basta a se stessa.
Per questo io scrivevo. Levigavo il testo per ottenere superfici riflettenti,
ma volevo andare oltre la mimesi. Volevo delle poesie che fossero una
bomba, un libro che fosse la fine del mondo. Volevo un libro che valesse
la pena, un’opera in continua evoluzione, di cui i tabloid non potessero
stancarsi.
Avevo una tensione insopportabile dentro di me, ed ora ho un libro fuori
di me. Questo libro è l’elenco delle stronzate che non sono bastate a
confondere la verità. La verità è che per eliminare il germe della mia
tensione dovevo squarciarmi le carni.
Valutavo l’ingiustizia del mio libro: dieci anni per scriverlo, mentre per
leggerlo basta una notte. Allora ho pensato: che sia almeno la vostra
ultima notte.
Il vasto lenzuolo di citazioni con cui ricoprivo i miei pensieri era
evidente segno di insicurezza. Era come il cercare l’assoluzione
argomentando sull’antichità e il pregio dell’arma usata per il delitto.
Ero altresì ossessionato dall’incomunicabilità. Non tolleravo che i miei
pensieri fossero travisati e che il mio messaggio fosse frainteso. Poi
finalmente capii come centrare il bersaglio e scrissi un libro immune da
tutto questo. Decisi semplicemente di togliere i target e sparare a caso.
Giuro che non voglio dirvi niente e che non ho niente da dire. Il mio
scopo è suggestionarvi, perché sono suggestionato a farlo.
E poi che cazzo di utilità può avere una storia?
Può essere una bella giornata, e puoi avere la pancia piena e i coglioni
vuoti. Può essere che ti hanno appena lucidato il SUV, e dici: <<adesso
avrei proprio bisogno di una storia>>.
Ma le storie sono tutte stupide teorie, tutte uguali, e non sappiamo che
farcene. Arriverebbe il sabato senza sapere a chi affibbiarle.
In passato ho amato solo i libri in grado di lasciare un segno. Una volta
con una brossura di Sombart ho ferito un operaio, mentre con un grosso
volume di Lefebre ho staccato il naso a un marmo.
Questo libro è stato concepito per colpire di taglio e di punta. Potete
staccare la parte seghettata di questa pagina e tagliare i polpastrelli della
gente, oppure potete aprire il libro a metà e richiudervelo sul cazzo.
Questo è un libro da consumare. Consumate il mio libro e siate felici.
Consumate, mettete in circolo i fluidi corporei e l’economia, e siate
allegri.
L’artista è considerato la malattia della società, ma non ne è che il
sintomo.
L’arte è una forma sociale di onirismo. L’artista è quello che si occupa
della notte, quando la ragione va a letto.
I libri sono i sogni dell’umanità, scaricano nell’immaginario la tensione
collettiva, sublimano le pulsioni dalle nostre società. Il poeta è quello
che permette all’inconscio di manifestarsi, e all’energia di venire in
superficie.
Le opere sono Kunstwollen. Le idee, le passioni, le catastrofi sono già
nel mondo, lo scrittore è solo quello che si prende la colpa di evocarle.
Non spaventatevi quindi per la loro violenza: la loro manifestazione è
anche il loro esorcismo.
P.S.
Tutto ciò che ho scritto è vero, lo giuro su questa copia di Bollito Misto
con Mostarda.